La Borgata che danza. Festival di strada di musiche tradizionali dell’Emilia Romagna – 33^ edizione

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I MOMENTI PRINCIPALI DEL FESTIVAL

I Giovanissimi e la musica popolare
L’incontro delle giovani generazioni con la musica tradizionale costituisce uno dei principali motivi ispiratori del programma artistico-culturale della Borgata che danza. Grazie al fondamentale supporto dell’Associazione culturale L’Uva Grisa di Bellaria Igea Marina, nei mesi precedenti la manifestazione, nelle scuole del paese, si realizzano percorsi didattici differenziati sui temi della musica strumentale, dei canti e dei balli della tradizione locale.
In collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale “InArte. Projects of Cultural Integration” di Forlì, che gestisce la Scuola comunale di musica del Centro Culturale “Vittorio Belli”, quattro anni fa si è costituito, con la direzione di Ilaria Mazzotti, direttrice della Scuola, un Ensemble strumentale dedito all’esecuzione dei repertori da ballo, a cui si è aggiunta, dallo scorso anno, una piccola formazione corale di canto della tradizione orale; entrambi saranno presenti nella serata di anteprima (venerdì 23 maggio ore 21:00).
Con la Scuola primaria “G. Pascoli”/“G. Carducci” dell’I.C. di Bellaria Igea Marina, partecipe quest’ultima alla festa fin dalla prima edizione del 1993, in collaborazione con il corpo insegnante, dallo scorso anno l’attenzione si focalizza sui balli etnici romagnoli, e da quest’anno si sperimenterà il coinvolgimento nei balli anche dei famigliari degli alunni (domenica 25 maggio ore 19:00). A rafforzare questi intenti, sempre nella serata di anteprima (venerdì 23 maggio ore 22:00), avrà luogo la quarta edizione del Premio violinistico “Mario Venturelli”, che da quest’anno sarà assegnato, per la prima volta, a due studenti scelti sia fra i principianti sia fra i più talentuosi delle scuole della zona. Infine l’eclettica orchestra di ottoni e percussioni “Alibanda” dell’I.C. “D. Alighieri” di Rimini, (sabato 24 maggio ore 20:00) arricchirà con la propria esperienza gli esiti di questi importanti percorsi didattici sulla “trasmissione della tradizione”.

Incontri e presentazioni
Gli incontri ravvicinati con studiosi, artisti e ricercatori sono da sempre l’ingrediente che contraddistingue il taglio culturale di questo festival. Incontri che si ritengono indispensabili per decifrare il complesso universo delle musiche di tradizione, per comprenderne l’evoluzione e i significati che assumono nella società contemporanea.
• Sabato 24 maggio, alle ore 17:00 si aprirà una finestra sulle forme residuali, e tutt’ora attive, dei riti di questua del Maggio lirico, profano e religioso, nei territori compresi fra Marche, Romagna ed Emilia, che nella notte fra il 30 aprile e il primo maggio di ogni anno, celebrano con suoni e canti l’avvento della primavera. Riti che un tempo erano presenti in molti luoghi della Romagna. Porteranno la propria testimonianza Placida Staro (etnomusicologa) con un inquadramento generale, e i gruppi: Voci di Marca, La Compagnia di Viva el Ball!, L’Uva Grisa, I Maggiaioli di Casola Valsenio, I Suonatori della Valle del Savena.
• Alle 18:30, seguirà la presentazione del libro di Sonia Marangoni “Taca Trabadël!! Roberto Bucci e Irene Rusticali tra famiglia, musica, balli e polli”. Saranno presenti Roberto Bucci e Sonia Marangoni
• Infine, alle ore 19:15, con “L’Arte del dialetto”, Marcella Gasperoni e Lorenzo Scarponi renderanno un affettuoso omaggio a Valderico Vittorio Mazzotti (1921-2013) di Torre Pedrera, leggendo una selezione delle sue poesie dialettali. Mazzotti sarà ricordato dall’Uva Grisa, anche venerdì 23 maggio, nella serata d’anteprima, con l’esecuzione della sua poesia più nota, “Lassa ch’a m’imbariega” (Lascia che mi ubriachi), musicata da Mario Venturelli.

• Domenica 25 maggio, alle ore 17:00, con l’incontro “Il liscio ‘antico’ in Romagna, riscoprirlo, ricrearlo e prendersene cura (con cenni storici e musicali)”, si indagherà, da inedite angolature, il ballo identitario regionale per eccellenza, nella sua variante romagnola. Una conversazione a più voci, per una sua riconsiderazione e rilancio, con Franco dell’Amore (musicologo e storico della musica da ballo romagnola), Roberto Siroli (musicista, insegnante di “Musiche tradizionali” al Conservatorio Statale G. Verdi” di Ravenna), Claudio Bruciaferri (musicista e orchestrale de “la Storia di Romagna”), e Placida Staro (musicista, etnomusicologa e antropologa della danza).

• Il pomeriggio si concluderà alle ore 18:30 con un intervento di Gualtiero Gori sul gruppo chat “Balla Balla la Romagna”, e uno di Placida Staro sui temi della VI^ assemblea di “Emilia Romagna in ballo. Coordinamento di operatori di tradizioni culturali dell’Emilia-Romagna”, prevista a Monghidoro (BO), il 22 giugno 2025.

Workshop: Il canto e la vocalità popolare
Norma Midani, cantante di origine contadina, metterà a disposizione la sua lunghissima esperienza maturata sul canto e la vocalità tradizionale; un percorso straordinario che dalle cascine del cremonese nella pianura padana, l’ha portata ad essere fra le interpreti di uno spettacolo che nella prima metà degli anni ’70 ha fatto la storia di un modo di riproporre in chiave spettacolare la canzone popolare in Italia: “Ci ragiono e canto” diretto da Dario Fo, a cui è seguita una carriera di solista in vari contesti artistici. Oggi Norma, ultranovantenne, ha costituito il gruppo “Le Cantrici”, che ha debuttato proprio alla Borgata che danza nel 2023, e che la affiancherà in questo laboratorio (domenica ore 15:00). In serata le Cantrici si esibiranno in strada in forma concertistica e itinerante.

Laboratori creativi, ecologici e artistici per bambini
Uno spazio speciale, attivo e coinvolgente per i più piccoli, è offerto dall’Associazione “Terzo Spazio” di Bellaria Igea Marina, nei due giorni del festival, dalle 17:00 alle 19:00, coi laboratori “Bombe di semi: Fioriture Sovversive” (sabato 24 Maggio) e “Immagini dalla luce” (domenica 25 maggio).

Concerti danzanti e musica di strada
I suonatori, i cantori e il pubblico danzante, sono da sempre il cuore pulsante della Borgata che danza. Molti di loro, mossi dagli stessi valori, e spesso compresenti in questa manifestazione, sono attori di quel laboratorio di salvaguardia della biodiversità delle musiche tradizionali regionali che costituisce il principale obiettivo di questo festival. Saranno con noi: L’Uva Grisa (RN), La Compagnia di Viva el Ball! (PU), Voci di Marca (AN), I Maggiaioli di Casola Valsenio (RA), I Suonatori della Valle del Savena (BO), I Musicanti d’la Basa (MN), Le Cantrici (RN), Doctor Folk (RN), Il Corpo Bandistico “G. Venturi” di Casola Valsenio (RA), La Storia di Romagna.

In Mostra
La sezione espositiva propone Bellaria Igea Marina. Una Storia | Fotografie di Marco Pesaresi. Un racconto di memoria e identità, a cura di Mario Beltrambini e Jana Liskova. La mostra è allestita presso il Centro Culturale Vittorio Belli, Via Silio Italico 8, Igea Marina, dal 15 maggio al 28 settembre. Un progetto che si realizza grazie alla collaborazione tra il Comune di Bellaria Igea Marina, il Comune di Savignano sul Rubicone, l’Associazione Savignano Immagini e “InArte. Projects of Cultural Integration” che coordina le attività del Centro Belli. Nei giorni del festival la Mostra osserva i seguenti orari di apertura, sabato 24 e domenica 25 maggio, dalle 15:30 alle 18:30. Ingresso libero.

Borgosteria
i mangiari del Festival, il buon cibo, sono l’altro grande collante di questa festa. Saranno in piena attività le osterie storiche della Borgata che danza con le loro prelibate e variegate proposte gastronomiche curate dal Comitato Borgata Vecchia, dalla Pro Loco di Bellaria Igea Marina, dalla Banca del Tempo e da Fondazione Verdeblu.

Gualtiero Gori
Direttore artistico

Alcuni degli artisti ospiti alla Borgata che danza 33^ edizione, Bellaria Igea Marina, 23-23-25 maggio 2025

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